Il fumo di Artemisia (Moxa)
Effetti dell’inalazione del fumo di Artemisia (Artemisia vulgaris) sulla frequenza cardiaca e sulla sua variabilità, uno studio del 2011.
Lo sapevi?
La parola Moxibustione è composta dalle parole “mogusa” (erba che brucia, l’artemisia è la più comunemente usata) e “combustione” (bruciare). L’Artemisia è considerata il miglior materiale per la moxibustione, ed è stato verificato con migliaia di anni di pratica. Rispetto agli altri materiali per la combustione, l’artemisia è infiammabile e profumata. Il fuoco generato è moderato e delicato, adatto per il trattamento. Quando si brucia l’Artemisia, il calore sprigionato può penetrare in profondità nei muscoli e dare una sensazione di benessere. Ci sono anche molti altri vantaggi nell’usare l’Artemisia, come le fonti estese, la modalità di funzionamento semplice e la sicurezza. Per l’uso della moxibustione, le foglie di Artemisia devono essere raccolte in una stagione speciale e messe all’ombra ad asciugare, poi schiacciate e trasformate in sigari di moxa.
Più lungo è il tempo di conservazione, migliore sarà il prodotto. La foglia di Artemisia è utilizzata anche come erba medicinale. La ricerca ha dimostrato che i componenti principali dell’Artemisia sono eudesmol, tujone, canfora del borneo, canfora, alcool 4-terpenico, cariofillene, acido oleanolico, canfora di ginepro, ecc. Questi componenti possono essere presenti nel fumo di moxa e avere alcuni effetti terapeutici.
La moxibustione, accompagnata dalla fitoterapia e dall’agopuntura, è una delle terapie mediche principali nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), con una storia di oltre 3000 anni. Rispetto all’agopuntura, la maggior parte delle applicazioni comuni della moxibustione non sono invasive, quindi possono essere accettate più facilmente dalle persone. Essendo una delle principali terapie della MTC, esiste una vasta letteratura sulla storia della moxibustione che dimostra che la moxa è applicabile a molte malattie, soprattutto per le condizioni croniche, i modelli di malattia carenti, la prevenzione delle malattie e la conservazione della salute. Ricerche moderne hanno dimostrato che la moxibustione può migliorare la funzione immunitaria del corpo. Poiché molte persone sono esposte al fumo di moxa durante il trattamento di agopuntura-moxibustione, recentemente sono stati condotti alcuni studi per verificare se la combustione della moxa nella MTC costituisca un pericolo per la salute. Non sono state riscontrate preoccupazioni immediate derivanti dall’uso continuato della moxa come modalità terapeutica nella MTC. Tuttavia, per quanto ne sappiamo, l’influenza del fumo della moxa sui segnali biologici non è stata studiata a sufficienza in Asia e anche in Europa.
Uno studio ha valutato i cambiamenti della frequenza cardiaca (FC) e della variabilità della frequenza cardiaca (VFC) umana durante e dopo l’inalazione del fumo della moxa e ha studiato gli effetti del fumo della moxa sul sistema nervoso autonomo umano.
24 volontari sani (11 donne, 13 uomini; età 22-28 anni) dell’Università di Medicina Cinese di Pechino, sono stati esposti al fumo della moxa con i loro parametri VFC misurati prima, durante e dopo l’inalazione del fumo della moxa. I soggetti non avevano precedenti di malattie croniche (come ipertensione, malattia coronarica o malattia cerebrovascolare), problemi respiratori o neurologici. Il giorno prima della sperimentazione, ai soggetti è stato chiesto di astenersi dal fumo, dall’alcol, dal tè e dal caffè e di evitare un esercizio fisico intenso. Sono stati informati in modo esaustivo sulla natura della ricerca e tutti hanno firmato un consenso informato. La procedura metodologica e la registrazione dei parametri non invasivi sono stati eseguiti in conformità con la Dichiarazione di Helsinki dell’Associazione Medica Mondiale.
L’esperimento è stato effettuato in due stanze adiacenti, dotate di lettini per massaggi, presso l’Università di Medicina Cinese di Pechino. L’ambiente intorno alle due stanze era silenzioso e i parametri elettrocardiografici sono stati registrati nei soggetti in posizione reclinata. Le condizioni ambientali sono state mantenute costanti (temperatura ambiente 20˚C, umidità 40%) in entrambe le stanze. Inoltre, nella stanza 2, è stato bruciato un sigaro di moxa (Artemisia vulgaris) producendo il fumo della moxa. La concentrazione del fumo è stata mantenuta a un livello paragonabile a quello delle cliniche di agopuntura (circa 5 mg/m3) utilizzando un indicatore digitale di polveri (Beijing BINTA Green. Technology co. Ltd, Pechino, Cina). La procedura di misurazione e i rispettivi periodi di riposo e di inalazione di fumo sono riportati nella Figura 1 del pdf che allego a questo scritto.
Risultati: I volontari sani esposti al fumo di moxa hanno avuto significative riduzioni della FC e anche cambiamenti significativi nei parametri VFC. I risultati hanno mostrato che durante l’inalazione del fumo della moxa si verificano diminuzioni significative (p < 0,001) della frequenza cardiaca. Questi effetti rimangono presenti e si intensificano (p ≤ 0,039) anche dieci minuti dopo aver completato la stimolazione con il fumo della moxa. I risultati della VFC totale dei volontari (n = 24) sono mostrati nella Figura 3 del pdf allegato. Un aumento significativo (p ≤ 0,037) della VFC totale dopo l’inalazione del fumo della moxa è stato osservato come risultato eccezionale della variabilità battito per battito. Oltre alla valutazione globale della HRV, è stata eseguita una separazione in una banda LF e una HF ed è stato calcolato il rapporto LF/HF. La Figura 4 mostra i risultati di questo parametro. Da questa analisi sono emerse variazioni insignificanti.
Conclusioni: Il fumo della moxa può migliorare l’attività del sistema nervoso autonomo. L’inalazione del fumo della moxa indurrà un effetto depressivo sul corpo umano.
Qui trovate lo studio eseguito
E poi c’è la moxa Dien Chan creata dal Prof. Bui Quoc Chau!
Il bastoncino di moxa a base di erbe aiuta a far circolare il sangue e riscalda il corpo, può ridurre il prurito ed il gonfiore, è detossinante. Vaporizzare superficialmente i punti o zone del viso non troppo a lungo in quanto potrebbero creare eccesso di calore seguendo le indicazione del metodo Dien-Chan ideato dal Professore Bui Quoc Chau.
Leggi quello che ho scritto qui
Maria Grazia Mauri

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